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Giulio nasce a Corpi Santi una frazione di Lama dei Peligni in provincia di Chieti. Divide la sua vita tra la città di Chieti, dove ha lavorato e ha costruito la sua famiglia, e il suo piccolo borgo natìo, al quale è molto affezionato.

La sua storia è intimamente legata all'ambiente agricolo e artigiano in cui è vissuto. Da entrambi ha imparato ad apprezzare il valore e la bellezza delle cose semplici, a valorizzarle e a mantenerle vive, nella sua memoria e, con le sue opere, in quelle di chi ha fatto un pezzo di strada insieme a lui.

Si è dilettato di modellismo, di poesia e di disegno. In tutti questi campi ha portato la sua esperienza e quella che gli hanno trasmesso suo padre e le tante persone che lo hanno accompagnato nella sua vita. Nelle sue opere lascia trasparire l'attaccamento alla sua terra, cerca di esprimere il valore che per lui hanno le piccole e grandi esperienze, i piccoli e grandi ricordi, lasciando che il suo sentimento si esprima, di volta in volta, con gli occhi del bambino che li hanno vissuti e con quelli dell'uomo che li hanno valorizzati e rivalutati.

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Elisa ha sempre accompagnato e sostenuto Giulio nelle sue iniziative, sia sollecitandolo a proporle agli amici e al pubblico, sia contribuendo con propri lavori: le vele delle navi, i lavori a uncinetto per "arredare" i mobiletti ...

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Momenti distanti nel tempo ma sempre uguali. Una bella foto d'epoca viene impreziosita da una cornice intagliata a mano

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Appassionato giocatore di bocce, ha collezionato nel tempo numerosi trofei

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Questa splendida foto ritrae Nonno Antonio, papà di Giulio. Anche negli ultimi anni della sua vita la sua operosa anima contadina non era venuta meno.

In anni passati, i cesti e gli altri manufatti che prendevano forma nelle sue mani, entravano a far parte della vita "vera" delle persone, in un rapporto diretto tra artigiano e utilizzatore, che lasciava all'artigiano la soddisfazione di vedere un suo manufatto apprezzato e usato dai suoi compaesani.

A Nonno Antonio, e in particolare a questa foto, Giulio dedica la poesia "Lu canistrare" nella raccolta "Lu ponde de li ricuorde".

'Na matine che lu sole s'era adumbrate,

sotta a nu binacatielle assulagnate

Zì Ndonie a 'na priesela steve assittate.

'Nderre, vicine, teneve armunnate

le vimine bianche ammazzellate.

Nghe nu curtielle arrutate a rasure

le canne spaccheve nghe mane sicure.

Dope qualche mumende de riflessione

pijette a nu tratte 'na decisione

e cummejette nu certe lavore.

Ndricceve le vimine e le canne

chille mane esperte e tremanne.

A cumpimende lu lavore mineva

mentre lu juorne liente passeve.

Zà Pippine, passenne, je fece mutt:

"Zì Ndo' che fiè nghe si strimiente?"

"Arrange, come vidi, nu cajoine".

"Quande fiè pagà p' su lavore?"

"Chille tante che mi offre lu cumpratore".

"Pi ccuscì poche o p' senza niente

tutte sa perdite di tiempe?".

"Eh, Zà Pippì, all'età me, lu lavore

mi serve, no p' guadagnà,

ma p' famme sendì ca camb ancore".

Crediti

Primo classificato alla mostra interregionale di modellismo organizzata dall'Azienda di Soggiorno di Francavilla al Mare, nel 1978 e nel 1979, con il modello della Victory;
Terzo classificato per la sezione hobby al premio Vejo 1984 organizzato dal Dopolavoro delle Poste e Telecomunicazioni, con un modellino di cofanetto portagioielli intagliato in legno;
Primo classificato nel primo concorso di poesia dialiettale abruzzese e al concorso nazionale di poesie dialettali "Il Golfo dei Poeti" organizzati rispettivamente dalle sezioni del Dopolavoro delle provincie di Chieti e Pescara con la poesia "La Sere";
Premio della Cultura nel 1990 con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per la qualità delle realizzazioni.

Giulio su YouTube

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Giulio D'Eramo - www.giulioderamo.it - giulio.deramo33@gmail.com